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Ecco come si vive in una vera famiglia islandese nel cuore dell’isola di ghiaccio! Pt.3

Ecco come si vive in una vera famiglia islandese nel cuore dell’isola di ghiaccio! Pt.3

Prosegue il racconto del mio assurdo viaggio in Islanda: oggi scopriamo come si vive in Islanda ospitate da un'autentica famiglia islandese! Nelle pr

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Prosegue il racconto del mio assurdo viaggio in Islanda: oggi scopriamo come si vive in Islanda ospitate da un’autentica famiglia islandese!

Nelle prime puntate di questo reportage di viaggio vi ho raccontato in che modo assurdo io e la mia amica Raffa siamo finite in Islanda senza aver programmato nulla. Vi ho raccontato anche dei primi spettacoli naturali che abbiamo incontrato lungo la nostra strada. Ora vi racconto di come si vive in Islanda ospiti in casa di una famiglia islandese.

Akureyri, seconda città più grande d’Islanda

Destinazione Akureyri

Dopo aver trascorso i primi giorni della nostra avventura a Reykjavík decidiamo di spostarci a nord nella seconda città più popolosa dell’isola. Prendiamo il primo bus della mattina e ci trasferiamo ad Akureyri a nord del Paese.

Una volta arrivate andiamo a “casa”, o meglio, a casa della famiglia che ci ospiterà per qualche giorno. E qui ci ricolleghiamo al motivo per cui siamo in Islanda (che vi ho raccontato nella prima puntata). Senza che mi metta a raccontare tutto di nuovo, vi dico che sulla soglia di casa c’è Ludovica ad accoglierci. Ludovica ha 17 anni, è una ragazza italiana ma vive ad Akureyri da otto mesi ormai (e ha già imparato a parlare islandese, incredibile!): sta trascorrendo qui il suo anno all’estero con Intercultura.

Vivere ad Akureyri

Grazie a Ludovica e alla sua famiglia islandese abbiamo modo di avere una testimonianza diretta, ma non solo, per qualche giorno facciamo noi stesse la vita delle islandesi. La famiglia è composta da mamma, papà, una sorella più grande che ora vive negli Stati Uniti e due fratelli di cui uno vive a Reykjavík e l’altro, più piccolo, vive a casa. Io e Raffa abbiamo una stanza tutta per noi. La casa è abbastanza grande, tutta su un piano e con il tetto piatto: sembra quasi prefabbricata. Quasi tutte le case qui sono così se non si contano quelle moderne.

La nostra casa ad Akureyri

Sebbene Akureyri sia la seconda città più grande dell’Islanda è molto piccola: appena 17 754 abitanti e da ogni lato ci si giri è possibile vedere le montagne innevate. Sembrerà contro intuitivo ma qui al nord il tempo è sempre migliore rispetto al sud, ciò non significa che non possa piovere/nevicare da un momento all’altro continuamente.

Impariamo anche che qui, oltre ad andare in piscina com’è tipico in tutta l’Islanda tutti fanno sport (infatti in piscina abbiamo visto di quei fisichetti…). É molto tipico anche cacciare, nella famiglia che ci ospita sia il padre che il fratello più grande hanno il brevetto e cacciano solo ciò che si mangiano.

Piscine di Akureyri

Che si mangia in una famiglia islandese?

In questi giorni in famiglia abbiamo modo di osservare e sperimentare cose nuove. Ci spiegano che qui il pranzo non è poi così importante, il pasto principale è la cena! A pranzo si mangia un po’ quel che c’è, non ci si siede nemmeno a tavola: ci si può preparare un panino o cucinare qualcosa di veloce.

Per quanto riguarda la cena, invece, in questi giorni in famiglia abbiamo sperimentato diverse cose! La prima sera siamo state accolte con una specie di pudding, molto stile inglese come cosa. Ci viene servito su un piatto e sopra ci si mette zucchero misto a cannella. A me la cannella non piace, non fa niente!

Prima cena: pudding con zucchero e cannella!

La seconda sera va un po’ meglio: LASAGNE. Ma come lasagne? Ebbene sì, anche qui evidentemente si mangiano e la nostra mamma ospitante ce ne ha cucinate due belle teglie: una alle verdure e una alla carne proprio come in Italia.

Seconda cena: lasagne!

La terza sera invece ci va proprio di lusso! Questa sera cena islandese: finalmente proviamo qualcosa di veramente tipico e veramente delizioso! Si mangia carne, due tipi di carne: c’è l’agnello e poi un volatile appositamente cacciato dal padre. Il volatile che ci siamo mangiate, anche se non mi ricordo il nome, è della famiglia della pulcinella di mare. Raramente ho mangiato carne così deliziosa!

Volatile islandese (della famiglia della pulcinella di mare)

Agnello islandese

Cosa abbiamo imparato degli islandesi?

Gli islandesi sembrano freddi ma non è così! Le persone sono estremamente accoglienti e il calore lo dimostrano in altri modi: magari non urlano, non abbracciano e non baciano, ma sono molto disponibili e non vedono l’ora di parlare della loro meravigliosa terra. Non vedrete mai per strada un coppia di islandesi scambiarsi effusioni.

Gli islandesi sono simpatici e disponibili, mooolto disponibili. E hanno anche un buon senso dell’umorismo: vi dico solo che una sera nel bel mezzo della cena abbiamo sentito il rumore di un fortissimo peto, non vi dico il nostro imbarazzo! In realtà era solo uno scherzo organizzato dal fratellino più piccolo per divertici.

Inoltre, gli islandesi hanno una mentalità molto aperta, qui l’uguaglianza di genere non è un’utopia ma esiste davvero. La diversità (di qualsiasi tipo) qui non è motivo di discriminazione. Hanno molto rispetto per l’ambiente, qui tutta l’energia è completamente rinnovabile, nessuno fuma, e per terra non c’è mai sporcizia.

Non c’è niente da fare, per rendere un viaggio completo e indimenticabile provare l’esperienza di vivere in famiglia è fondamentale e noi ci sentiamo veramente fortunate per averne avuto la possibilità.

Da sinistra: Ludovica, Io, Raffa, mamma e papà islandesi

Rimanete connessi che la settimana prossima vi porto a vedere l’aurora boreale!

P.S: Per tutti coloro che hanno voglia di esplorare qualche altro strano posto del mondo, consiglio gli altri miei racconti di viaggio, c’è solo l’imbarazzo della scelta: Albania, GreciaMacedoniaCroaziaRomania, UngheriaMoldaviaTransnistriaSerbia, un piccolo focus su Lisbona e uno su Parigi, un reportage sul mio viaggio in Ladakh, la regione dell’India che si trova sulle montagne dell’Himalaya e del Karakorum (parte 1parte 2parte 3, e parte 4), e infine un reportage del mio viaggio “alternativo” in Kenya (parte 1parte 2parte 3parte 4parte 5)

#FacceCaso

Di Chiara Zane

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